Elisabetta Pozzi è la protagonista di questo testo dal gusto Pirandelliano.
All’interno di un camerino di teatro è la diva più gettonata d’Inghilterra, Julia Lambert, ormai giunta al disfacimento della sua carriera.
In questo spazio l’attore abbandona il suo essere quotidiano e attraverso il trucco e i costumi si trasforma in altro da sé.
Julia invece vive in quel camerino tutta la sua intimità, circondata da fiori e da doni preziosi che le ricordano l’ammirazione del pubblico, diventa personaggio di se stessa, reinterpretando interi episodi della sua vita con tanto di battute ricordate ancora a memoria e compiendo i medesimi gesti fossilizzati nel tempo come una brava attrice è in grado di fare.
Un grammofono in primo piano sulla destra viene avviato manualmente, come fosse la stessa diva a scegliere i momenti dello spettacolo da connotare con tensione lirica per poi bruscamente interromperli a un suo capriccio o a un suo vanto.
Questa è la realtà che irrompe sulla scena, eppure nel corso dei più disparati sketch, sempre sostenuti dal tono ironico della Pozzi, non abbiamo mai la percezione di cogliere la vera essenza di questo personaggio,e ad un tratto ci si confonde: è la donna Julie con i suoi bisogni e sentimenti a creare la diva Julie con i suoi toni accattivanti e i suoi cliché o viceversa? Chi regge chi, la donna o la diva?
Per esempio Tom è l’ultima speranza di illudersi di giovinezza per questa attrice ormai invecchiata e soppiantata dalle nuove arrivate sulla scena, pur consapevole di questa illusione sembra si lasci abbindolare dal giovane anche emotivamente.
Fedele e indispensabile compagna di scena è la sua cameriera, Sara Cianfriglia, che efficacemente sostiene tutto il ritmo dello spettacolo con i soli gesti, divenendo simbolo forse del lato razionale e cosciente di Julie.
Alla fine le ripetute uscite alla ribalta della Pozzi/Julie non lasciano scampo a una confusione definitiva, certo è che gli applausi del pubblico erano sinceri e per tutta la compagnia.
Massimo Finistrella
ELISABETTA POZZI è “LA DIVA”
Tratto dal romanzo “La Diva Julia” di William Somerset Maugham
Tradotto da Franco Salvatorelli e adattato per il teatro da Laura Sicignano
Regia di Laura Sicignano – Con Elisabetta Pozzi e Sara Cianfriglia – Scene di Laura Benzi e costumi di Mariagrazia Bisio –
Musiche originali di Matteo Spanò, Giacomo Gianetta – Luci Tiziano Scali – Assistente alla regia e organizzazione Marta Caldon – Assistente alle scene Francesca Mazzarello – Assistenza tecnica Luca Serra