Prima Nazionale: il Teatro del Simposio torna in scena con Beyond Vanja al Teatro Litta. Praticamente suggestivo e emozionante. Si entra alla cavallerizza in un modigerato silenzio, per entrare pian piano nella vita di zio Vanja di Anton Čechov, e di tutti i personaggi che gli ruotano attorno. Uno dopo l’altro mettono a nudo le loro fragilità e la loro voglia di innamorarsi, ma purtroppo di una persona che non è pronta ad amare.
La rappresentazione aiuta tantissimo a capire lo stato d’animo dei personaggi e ci mette a disagio ogni qualvolta c’è una situazione scomoda per gli attori, quasi da voler partecipare e entrare in scena per aiutarli a stare meglio.
Francesco Leschiera, regista, ha capito come colpire lo spettatore, entrare ad unisono coi suoi sentimenti e “raccontare l’identità dell’uomo, psiche e materia, attraverso i personaggi cechoviani, nei quali ritrovo una contemporaneità disarmante“. Inoltre ci svela anche che la scenografia messa in atto è frutto di una sua esperienza a Londra che ha voluto riprodurre qui, creando un effetto veramente unico. Ottimi attori, tra cui spiccano l’autoritario ma solitario Ettore di Stasio e l’introversa ma superba Sonia Bugarello, poi anche la bella e civettuola Giulia Pes, anche se tutti quanti riescono a dare il meglio in ogni singola scena.
Consigliato a tutti quelli che pensano che Cechov sia vecchio e non digeribile, ci si accorgerà di assistere a un classico contemporaneo dai temi attuali e mai risolti: solitudine, paura e amore “mi soffoca il pensiero che la mia vita sia perduta senza rimedio”.
Massimiliano Vermi
17 novembre / dal 19 al 27 novembre produzione: Teatro del Simposio
INFORMAZIONI – La Cavallerizza – da martedì a sabato ore 21:00 – domenica 17:00 – lunedì riposo – Durata: 1 ora e 30 min
Teatro Litta – corso Magenta 24
Beyond Vanja
tratto da Zio Vanja di Anton Čechov – elaborazione drammaturgica Antonello Antinolfi – regia Francesco Leschiera – con Sonia Burgarello, Ettore Di Stasio, Matteo Ippolito, Alessandro Macchi, Giulia Pes – scene e costumi Francesco Leschiera, Alice Manieri, Chiara Bartali – luci Luca Lombardi – elaborazione e scelte musicali Antonello Antinolfi – assistente alla regia Edoardo Visentin – scenografie digitali DORA VISUAL ART – video Alice Francesca Sabbatini /Mentezero – disegno grafico Valter Minelli – in collaborazione con Manifatture Teatrali Milanesi
Nelle vite monotone e laboriose di Zio Vanja e sua nipote Sonja irrompe improvvisamente il professor Serebrjakov, marito della defunta sorella di Vanja e sposato in seconde nozze con la bellissima Elena, pigra, indolente, ma raggiante di giovinezza. Vanja e il medico Astrov si innamorano di lei. Vanja smette di occuparsi dei campi, Astrov trascura i malati, mentre Sonja, segretamente innamorata di Astrov, soffre. Un giorno Serebrjakov propone di vendere la proprietà della defunta moglie per investire il capitale in modo più redditizio. Vanja reagisce, esplode, esternando tutto l’odio represso per il vecchio ed egoista professore. La situazione diventa insostenibile e Serebrjakov parte insieme alla moglie. Alla fine la vita riprende con la stessa monotonia di prima: le ferite si rimarginano, non c’è che da aspettare. Questo spettacolo, adattamento del testo Zio Vanja, rappresenta un mondo di personaggi che non vivono, ma trascinano la propria vita senza scosse, senza emozioni, senza ideali. Ovvero questo avviene solo in apparenza, perché essi, seppure incapaci di effettuare scelte nel timore del cambiamento, sono trascinati dalle passioni. In tale inquietudine di sentimenti non corrisposti, arriva la scintilla che fa vacillare i già precari equilibri. Ma è solo un temporale autunnale che arriva all’improvviso e si dissolve con la stessa rapidità, per tornare alla calma triste e rassegnata di sempre.
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